

La Scapigliatura Milanese
Con l’affermazione del capitalismo borghese, che provoca un grande mutamento nel modo di vivere e nei rapporti sociali, gli scrittori e gli artisti sentono l’esigenza di dare un nuovo orientamento e un nuovo significato al loro ruolo e alla loro opera.
La prima manifestazione di rottura con la tradizione dei secoli passati e con la letteratura romantica ormai stanca e convenzionale, avviene a Milano negli anni immediatamente successivi all’unita’, col movimento della Scapigliatura.
Gli scapigliati (Emilio Praga, Carlo Dossi, Igino Ugo Tarchetti, Giovanni Camerana, Arrigo Boito, Giovanni Faldella) rifiutano il modo di pensare e di vivere della classe borghese alla quale appartengono, in una crisi di identita’ che non riescono però a risolvere in alternative convincenti .
Non a caso la Scapigliatura sorge a Milano, la città italiana che più di ogni altra, intorno al 1860, va acquistando i caratteri della metropoli industriale moderna.
Pur con questi limiti, gli scrittori scapigliati hanno il merito di avere anticipato momenti successivi della letteratura italiana, e innanzitutto il verismo, grazie alle loro inquietudini e alle varie curiosità intellettuali che li portano a scoprire per primi in Italia il grande poeta francese Charles Baudelaire e lo scrittore americano Edgar Allan Poe.