

L’ermetismo
L’ermetismo è una corrente letteraria, sorta alla fine degli anni 20, che rivoluzionò il campo della poesia: non più versi tradizionali con rime e ritmi classici, ma una poesia libera, scarna, piena di pause, generata dal colloquio continuo con se stessi, “dal male di vivere”, dall’angoscia che stringe l’anima. La parola è ridotta all’essenziale, svincolata da legami grammaticali e in molte poesie manca la punteggiatura. La poesia è piena di pause e di analogie tra gli oggetti e le sensazioni, senza riferimento concreto e senza una costruzione logica perché gli ermetici miravano a sollevare lo spirito nei regni del mistero e dell’infinito. I principali rappresentanti furono Montale, Ungaretti, Quasimodo nelle loro opere mettono in evidenza la solitudine dell’uomo.
Salvatore Quasimodo – Ed è subito sera-
“Ognuno sta solo sul cuor della terra
Trafitto da un raggio di sole:
Ed è subito sera.”
Eugenio Montale – La vita oscilla-
“La vita oscilla
tra il sublime e l’immondo
con qualche propensione
per il secondo
ne sapremo di più
dopo le ultime elezioni
che si terranno lassù
o laggiù o in nessun luogo
perchè siamo già eletti
tutti quanti
e chi non lo fu
sta assai meglio quaggiù
e quando se ne accorge
è troppo tardi.
Les jeux sont faits
dice il croupier, per l’ultima volta
e il suo cucchiaione
spazza le carte.”
Giuseppe Ungaretti – Stelle-
“Tornano in alto ad ardere le favole.
Cadranno colle foglie al primo vento.
Ma venga un altro soffio,
Ritornerà scintillamento nuovo.”